Brevetto italiano
Depositare brevetto in Italia, scopri come
Il brevetto italiano: cosa sapere e alcuni esempi
Per brevetto italiano possiamo intendere l’insieme di procedure che portano a registrare e tutelare un’invenzione su tutto il territorio nazionale.
In questo articolo sono definiti i passaggi da compiere, i quali, in ultimo, portano alla concessione vera e propria del brevetto.
Il nostro consiglio è di leggere prima l’articolo: “Il brevetto: cos’è, significato e come presentare la domanda”, il quale contiene informazioni di carattere generale utili per inquadrare il contesto e comprendere appieno quanto riportato in questo articolo dedicato al brevetto italiano.
Depositare il brevetto italiano: primi passi
Il titolare di un’azienda, come anche un libero professionista o un privato, sono tenuti, in primo luogo, a individuare la presenza di invenzioni simili già registrate.
In termini tecnici si è soliti effettuare una ricerca d’anteriorità. L’operazione preliminare permette di comprendere se vi sono possibilità che la propria domanda venga accolta, evitando così il rischio d’investire risorse nella complessa e dettagliata presentazione della domanda di brevetto italiano.
La ricerca d’anteriorità prevede un’analisi dell’intero stato dell’arte. Viene consultata la letteratura presente e di conseguenza tutte le ricerche e le pubblicazioni accessibili.
Perché la ricerca d’anteriorità
La ricerca d’anteriorità è un’operazione che rientra nella prassi. L’obiettivo non è esclusivamente verificare la brevettabilità della propria invenzione, ma altresì fornire informazioni che risulteranno utili per il futuro.
Una puntuale verifica infatti diventa un documento contenente informazioni quali:
- stato della ricerca e dello sviluppo di un determinato prodotto/processo;
- progressi tecnologici raggiunti;
- potenziali partner e fornitori;
- eventuali competitors.
Chiaramente, l’analisi svela la presenza di medesime invenzioni già registrate (brevettate).
La ricerca è condotta consultando i database pubblici. Tra i diversi database presenti, il più completo a livello di informazioni, studi e rapporti è il WIPO. Il portale raccoglie oltre 99 milioni di file.
Tra le sezioni si annoverano temi che vanno dai fabbisogni umani, all’energia, dai trasporti ai prodotti tessili, dalla metallurgia all’ingegneria meccanica.
Richiesta e valutazione della domanda di brevetto
Qualora l’invenzione rispetti tutti i requisiti, si procede con la domanda di brevetto vera e propria. Quest’ultima, che può essere presentata o in via telematica o inviata in formato cartaceo, è inoltrata all’UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi).
La domanda di brevetto italiano è accompagnata da:
- una dettagliata descrizione dell’invenzione;
- le finalità e lo scopo del brevetto;
- disegni (se necessari).
L’ufficio brevetti prende quindi in carico la domanda e valuta la possibilità di concedere il brevetto. Generalmente la fase di valutazione prevede:
Esame formale
Si tratta di una verifica di tipo amministrativo, in cui si accerta che la domanda contenga le documentazioni richieste e che siano stati effettuati i pagamenti previsti.
Ricerca
Superato l’esame formale, i funzionari dell’Ufficio brevetti inviano la richiesta all’Ufficio Europeo dei Brevetti, il quale effettua una ricerca di anteriorità. Qualora la ricerca d’anteriorità fornisca i risultati sperati allora la domanda è valutata mediante il cosiddetto esame sostanziale.
Esame sostanziale
L’esame sostanziale mira a determinare se l’innovazione rispetta i requisiti di brevettabilità. La verifica è affidata dall’UIBM.
Pubblicazione
Una volta completato l’esame sostanziale, qualora la verifica sia andata a buon fine, la domanda di brevetto viene pubblicata passati 18 mesi dalla data di presentazione, fino ad allora la richiesta è segreta.
In alternativa, è possibile chiedere la pubblicazione anticipata. In questo modo già dopo 3 mesi la domanda di brevetto è consultabile pubblicamente da chiunque.
Concessione
Infine, il brevetto viene effettivamente concesso e al proprietario dell’invenzione è rilasciato il certificato di concessione.
Quando chiedere il brevetto italiano
Decidere per il deposito della domanda di brevetto italiano come riportato finora implica: una ricerca d’anteriorità e la presentazione della domanda vera e propria, la quale, dopo aver superato una serie di valutazioni, viene auspicabilmente accolta e il brevetto concesso.
Un aspetto non ancora affrontato riguarda il tempo. Se prendere una decisione tardiva espone al rischio che simili invenzioni vengano registrate prima della propria, allo stesso modo depositare la domanda tempestivamente espone altresì ad alcuni rischi.
Vi sono, pertanto, pro e contro, che sono da valutare attentamente e che al pari di altre operazioni (ricerca d’anteriorità, preparazione della corretta documentazione) sono allo stesso modo importanti.
Vediamo quindi sulla base di quali elementi viene valutato il momento giusto per depositare la domanda del brevetto.
Principio di priorità
Il brevetto italiano è, come noto, concesso a chi prima deposita la domanda. Qualora vi sia la possibilità che soggetti concorrenti stiano lavorando a una medesima innovazione, allora probabilmente il fattore tempo e quindi presentare la domanda il prima possibile è la scelta corretta.
Non modificabilità
Se da un lato è bene essere celeri, bisogna tener presente che una volta depositata la domanda di brevetto, non è possibile apportare modifiche sostanziali alla stessa.
Si consideri che dalla domanda all’effettiva pubblicazione del brevetto passano 18 mesi. Non è raro che durante questo periodo la ricerca e lo sviluppo dell’invenzione continui a progredire ed evolversi.
Pertanto, la non modificabilità suggerisce di procedere con la domanda di brevetto solo quando non si prevedono ulteriori modifiche sostanziali all’invenzione.
Brevetto italiano: esempi
In conclusione, vediamo alcuni esempi di brevetto. Come riportato nel testo introduttivo ai brevetti, un’invenzione, a seconda dei casi, può essere protetta e ricadere nelle definizioni di: invenzione industriale, modello di utilità o nuove varietà vegetali. Sono innumerevoli gli esempi di brevetto italiano che si potrebbero riportare. Molte invenzioni sono tutt’oggi emblematiche dell’inventiva e del genio made in Italy. Tra queste, le più famose sono:
La pila elettrica
L’invenzione di Alessandro Volta risale al 1799. Oltre che famosa in tutto il mondo, è indicativo osservare che oltre due secoli fa lo strumento del brevetto era non solo utilizzato ma già individuato come sistema per proteggere l’inventiva.
La Moka
La celebre Moka utilizzata quotidianamente da ogni famiglia italiana, fu inventata e brevettata da Alfonso Bialetti nel 1933. È interessante notare che ancor oggi, la nota caffettiera è progettata e realizzata secondo il brevetto (medesima forma e stessi materiali utilizzati), seppur ormai ampiamente scaduto.
Il primo calcolatore
La celebre Moka utilizzata quotidianamente da ogni famiglia italiana, fu inventata e brevettata da Alfonso Bialetti nel 1933. È interessante notare che ancor oggi, la nota caffettiera è progettata e realizzata secondo il brevetto (medesima forma e stessi materiali utilizzati), seppur ormai ampiamente scaduto.
Domanda di brevetto italiano oggi
I suddetti esempi di brevetto italiano sono entrati di diritto nella storia e diventati celebri in tutto il mondo. Nonostante ciò, bisogna considerare che il brevetto non ha l’obiettivo primario di fare entrare l’inventore nella storia.
Gli obiettivi sono proteggere e commercializzare senza concorrenti ciò che, nella maggior parte dei casi, è il risultato ultimo di un lungo processo costituito da investimenti, tentativi, aggiustamenti, studi e ricerche.
Come confermato dal MISE, le domande di brevetto italiano sono in crescita.
Nel 2020 sono state presentate 11.000 richieste di brevetto per invenzione industriale e oltre 2.000 per modello di utilità.
Tra queste, la maggior parte non interessano direttamente i cittadini, trattandosi di invenzioni finalizzate a migliorare i processi industriali, in vari settori: edile, informatico, medico.
È possibile consultare tutti i brevetti depositati in un determinato periodo di tempo direttamente dalla banca data del ministero dello sviluppo economico filtrando la ricerca a seconda di diversi parametri ad esempio: data di registrazione o deposito, inventore, titolo.